Analisi della situazione / Realtà
Esiste una sterminata letteratura clinica che dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio – e con la crudezza dell’evidenza – che la perdita o la rarefazione di un’assidua dimensione di relazioni affettive e sociali determina in special modo nell’anziano un indebolimento psicofisico di carattere generale in grado di condurre in breve tempo a una condizione di pericolosa fragilità.
“La fragilità è uno stato dinamico che colpisce un individuo che sperimenta perdite in uno o più domini funzionali (fisico, psichico, sociale), causate dall’influenza di più variabili che aumentano il rischio di risultati avversi per la salute.” (Gobbens, 2010).
“È una sindrome fisiologica caratterizzata dalla riduzione delle riserve funzionali e dalla diminuita resistenza allo stress, risultante dal declino cumulativo dei sistemi fisiologici multipli che causano vulnerabilità e conseguenze avverse correlate a pluripatologia, disabilità, rischio di istituzionalizzazione e mortalità” (Fried, 2004).
L’emergenza Covid-19, purtroppo, impone che la mera difesa biologica delle funzioni vitali debba temporaneamente prevalere su ogni altra buona prassi terapeutica normalmente finalizzata al conseguimento di una condizione di benessere e di salute dell’individuo intesa in senso olistico, condizione che non può prescindere e anzi continuamente si alimenta della possibilità ad ognuno offerta di riconoscersi nella dimensione dell’agire collettivo.
La forte vulnerabilità dei soggetti anziani di fronte alla rapida diffusione del coronavirus rende necessaria l’adozione di misure precauzionali particolarmente restrittive proprio in quelle strutture che si pongono come obiettivo primario la conservazione di un’alta qualità e dignità della vita in opposizione al naturale logorarsi delle funzionalità biologiche e psichiche e, conseguentemente, delle capacità relazionali. In questo difficile momento, quindi, ogni sforzo di conservazione di un sereno orizzonte esistenziale deve pagare un duro prezzo a quanto di meno salutare si possa immaginare per chi già si sente messo al margine dal trascorrere del proprio tempo e delle proprie capacità: l’isolamento.
In condizioni di severa solitudine l’anziano, anche se istituzionalizzato e quindi in contatto quanto meno con il personale della struttura, sviluppa una serie di sintomatologie quali agitazione, insonnia, ansia, disturbi dell’alimentazione e del sonno, delirium, sarcopenia e conseguenti difficoltà di deambulazione (Bianchetti et al., 2020; Cagnin et al., 2020).
I rischi di un prolungato isolamento non appaiono, dunque, né secondari né sottovalutabili.
Per questa stringente ragione si è deciso che – tenuto necessariamente conto di tutte le norme previste a livello istituzionale per il contenimento della pandemia e rilevato che le stesse norme non possono fare a meno di recepire l’importanza delle relazioni affettive e parentali durante il periodo delle festività natalizie – sarà possibile l’incontro tra gli ospiti della struttura e i parenti che decidano di volersi recare in visita secondo le modalità e il calendario specificati qui di seguito.
Obiettivi
Il progetto ha come obiettivo generale quello di creare uno spazio condiviso ospite/parente in cui la diade possa godere di tutti i benefici derivanti dalla reale, corporea, fisica compresenza – fatta di sensazioni e percezioni che le pur evolute tecnologie digitali neanche possono immaginare di avvicinare – e depositare pensieri ed emozioni congelati in questo lungo periodo di lontananza forzata.
Destinatari
Il progetto è indirizzato agli ospiti e ai loro familiari della Residenza Socio-Assistenziale “I Giardini” di Casalnoceto (AL), struttura covid-free.
Metodologia e Programma
Il programma porterà alla realizzazione di una buona prassi che avrà come fine la messa in sicurezza dell’ospite e del familiare. Verrà allegato al progetto il protocollo procedurale (allegato “a”).
Orario e Calendario incontri
Si produrrà una griglia in cui verranno evidenziati i singoli appuntamenti (giorno, orario, nome e grado di parentela del familiare). Al termine degli incontri, giorno fissato per il 21 dicembre, si continuerà con la “relazione a distanza” in modalità videochiamata per tutta la durata delle festività.
Casalnoceto, 07/12/2020
Dott.ssa Mariacristina Rinaldi
Psicologa/Psicoterapeuta