E’ stato pubblicato nella rivista The Lancet Neurology un articolo relativo a uno studio che per la prima volta dimostra come agire sulla proteina tau, uno dei biomarker coinvolti nello sviluppo del morbo di Alzheimer, porti un beneficio nell’uomo. Com’è noto, la ricerca in questo settore comunemente ha come target la placche di amiloide, senza che si sia potuto raggiungere un risultato clinico soddisfacente. Gli autori della ricerca hanno sviluppato un vaccino che stimola la produzione di un anticorpo che ha come bersaglio specifico la proteina tau alterata e patologica. Il target specifico dell’anticorpo è localizzato in una porzione della proteina che subisce, dalla forma “sana”, alcune alterazioni. Tale regione, ovviamente non riscontrabile nella forma non alterata della proteina tau, è presente nelle fasi precoci di sviluppo della malattia. Inoltre, l’anticorpo può contare anche su un carrier che evoca una marcata risposta immmunitaria. I ricercatori hanno trattato con il vaccino 30 pazienti, dei quali 29 hanno mostrato una soddisfacente risposta immunitaria senza effetti avversi importanti. E’ importante sottolineare che lo studio è di Fase I, ma apre una strada concreta verso nuova opzione terapeutica.
Fonte : ScienceDaily
13 dicembre 2016